Ecco a voi una sezione contenente domande e risposte sul latte e derivati.
Scoprirete la veridicità di alcuni luoghi comuni e alcune imprecisioni ritenute vere dalla maggior parte delle persone.
 

 

       I latti in commercio sono tutti uguali, uno vale l’altro?  

 

 
       L’assunzione di calcio previene l’insorgenza dell’osteoporosi?  

 

 
       Chi ha difficoltà a digerire il latte può ottenere gli stessi benefici      nutrizionali consumando yogurt?
 

 

 
       Il calcio è un sale minerale. La sua assunzione facilita l’insorgere di
     problemi di calcolosi renale?
 

 

 
       Il calcio fa bene solo alle ossa?  

 

 
       Il consumo di altri alimenti può interagire negativamente con
     l’assimilazione del calcio assunto tramite latte e derivati?
 

 

 
       Il latte è un alimento prezioso e ricco di calcio e di altri sali minerali?  

 

 
       Per assumere calcio, il consumo di latte equivale a quello di altri
     alimenti ricchi di questo sale minerale?
 

 

 
 
 I latti in commercio sono tutti uguali, uno vale l’altro?

No, il latte alimentare che si trova in commercio non è per niente tutto uguale, perché grazie all’impiego delle tecnologie più innovative le imprese oggi, accanto ad uno standard qualitativo ed igienico di alto livello, sono in grado di offrire una diversificazione del prodotto adatta sia ai gusti che alle esigenze dei diversi consumatori.
Oltre alla diversificazione tra latte fresco e latte a lunga conservazione, legata al diverso trattamento termico a cui viene sottoposta la materia prima, o a quella tra latte intero, parzialmente scremato e scremato, legata alla diversa percentuale di grasso contenuto nel prodotto (rispettivamente 3,5% - 1,5/1,8% - 0,3%), oggi è possibile scegliere anche prodotti più mirati rispetto alle esigenze di ciascuno come i latti delattosati, per chi ha difficoltà nella digestione del lattosio, e i cosiddetti latti “arricchiti”, ai quali vengono aggiunti sali minerali, acidi grassi, vitamine e fermenti lattici a seconda dei diversi bisogni, utili per alcune categorie di consumatori (anziani, sportivi, donne incinte, adolescenti), che hanno specifiche esigenze dal punto di vista nutrizionale e medico.
 
   
 

 L’assunzione di calcio previene l’insorgenza dell’osteoporosi?
Si, un corretto apporto di calcio in età pediatrica e giovanile è essenziale per prevenire e contenere la demineralizzazione delle ossa in età avanzata. È necessario che nella dieta dei ragazzi non manchino mai latte, yogurt e formaggi. Non c’è fonte di calcio più completa e di facile assorbimento come quella del latte e derivati che, inoltre, apportano anche un adeguato contenuto di fosforo, altrettanto importante per lo sviluppo.

 
   
 

 Chi ha difficoltà a digerire il latte può ottenere gli stessi benefici nutrizionali consumando yogurt?
Si, la digeribilità dello yogurt nei soggetti meno tolleranti al lattosio (lo zucchero del latte) è più facile perché i batteri lattici presenti in questo prodotto (Streptococcus thermophilus e Lactobacillus bulgaricus) operano una parziale pre-digestione dei componenti del latte. Infatti, i microorganismi presenti nello yogurt producono la lattasi, l’enzima necessario per la scissione del lattosio, favorendone quindi il processo di digestione. Questo prodotto quindi costituisce una valida alternativa anche nelle situazioni di intolleranza al latte, in quanto contiene meno lattosio, pur avendo lo stesso contenuto di calcio, proteine e vitamine.

 
   
 
 Il calcio è un sale minerale. La sua assunzione facilita l’insorgere di problemi di calcolosi renale?
La calcolosi renale dipende dalla formazione nelle urine di concentrazioni elevate di alcuni elementi che originano dei cristalli che vanno poi a costituire i calcoli composti solitamente (nell’80% dei casi) da calcio come ossalato, urato, fosfato o carbonato . L'ossalato è un prodotto di scarto del nostro metabolismo che solo in minima parte deriva dall’alimentazione ma che è strettamente correlato proprio all’assunzione e allo smaltimento del calcio. Se infatti assumiamo calcio in dosi sufficientemente alte (il fabbisogno giornaliero di calcio è compreso tra 800 e 1200 mg) tutto quello che non viene assorbito dal nostro organismo si lega all’ossalato a livello intestinale e viene eliminato. Al contrario se si assume poco calcio, questo viene assimilato quasi tutto e l’ossalato, non più legato al calcio, viene riassorbito dall’organismo, incrementando la sua concentrazione nel sangue e nelle urine ed aumentando così la probabilità di insorgenza della calcolosi.
Sebbene i calcoli presentino una maggiore frequenza nelle persone che bevono quantità esagerate di latte, per molti pazienti non c'è nessuna relazione fra la quantità di calcio introdotta con gli alimenti e la quantità che compare nell'urina. Inoltre, i calcoli di calcio si possono formare anche quando i livelli di calcio nell'urina sono normali. L'eliminazione urinaria presenta ampie variazioni in relazione anche all'apporto concomitante di proteine, sodio e fosforo.
 
   
 
 Il calcio fa bene solo alle ossa?

No, il calcio svolge molteplici e determinanti funzioni anche a livello cellulare, soprattutto come “controllore”, dal momento che regola i canali di apertura o chiusura della cellula nei confronti dell’ambiente circostante. In particolare, è responsabile di alcuni processi che regolano la contrattilità muscolare e la trasmissione degli impulsi nervosi. Inoltre, il calcio ha un ruolo essenziale nei complessi meccanismi che regolano la coagulazione del sangue.
Il calcio del latte e dei suoi derivati è “biodisponibile”, cioè diversamente dal calcio di altri alimenti è facilmente assorbito dall’intestino ed è quindi realmente utilizzabile da tutto l’organismo ed in primo luogo dal sistema osseo. Anche l’osso è un tessuto dinamico, in perenne rimodellamento, che funziona come lo sportello di una banca, quindi non soltanto per depositare il calcio ma anche per ridistribuirlo a tutto l’organismo quando gli apporti alimentari sono inferiori al necessario.
 
   
 
 Il consumo di altri alimenti può interagire negativamente con l’assimilazione del calcio assunto tramite latte e derivati?

Si, ci sono diversi alimenti che rendono più difficoltosa, a livello intestinale, l’assimilazione del calcio assunto tramite latte e formaggi. La motivazione risiede in complesse reazioni di tipo chimico. La biodisponibilità viene diminuita da alcuni costituenti dei vegetali: ossalati, fitati, fosfati ed alcune frazioni della fibra alimentare. Ad esempio l’acido fitico, di cui sono ricchi i cereali integrali e la crusca, lega il calcio in una forma che ne riduce o impedisce l’assimilazione. Lo stesso discorso vale anche per le acque minerali ricche di solfato di sodio che “accalappiano” il calcio, o per i tannini presenti nel vino e nel the che riducono la biodisponibilità del calcio.
 
   
 
 Il latte è un alimento prezioso e ricco di calcio e di altri sali minerali?

Si, il latte è un alimento prezioso dal punto di vista nutrizionale perché contiene la maggior parte dei principi nutritivi necessari all’alimentazione umana: proteine, grassi, zuccheri, vitamine e sali minerali. Tra questi ultimi spiccano il calcio e il fosforo, accompagnati da discreti quantitativi di zinco, potassio e sodio. Il calcio e i sali minerali restano immodificati anche nei prodotti scremati e si trovano, in concentrazione maggiore, in tutti i derivati del latte, dai latticini ai formaggi stagionati.
Il latte contiene buone quantità di vitamina B2, B12 e A ma non ne rappresenta la fonte principale.
 
   
 
 Per assumere calcio, il consumo di latte equivale a quello di altri alimenti ricchi di questo sale minerale?

No, il latte non solo è molto ricco di calcio, ma, grazie al concorso del lattosio e delle proteine, è anche l’alimento che più di ogni altro favorisce l’assimilazione di calcio da parte dell’organismo. Perciò si può affermare che, nonostante il calcio sia presente in discreta quantità anche in alimenti di origine vegetale o in alcune acque, il latte dispone naturalmente di tutti quei fattori che facilitano l’assorbimento e quindi l’effettiva utilizzazione del minerale.