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Benvenuti nell’area insegnanti.
In questa sezione potrete trovare utili
supporti per preparare le vostre lezioni
di educazione alimentare.
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Schede di riepilogo
ed esercizi
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Lo yogurt è prodotto della fermentazione
lattica del latte. Responsabili di questo
processo sono due fermenti lattici:
lo Streptococcus thermophilus e il Lactobacillus
delbrueckii, varietà bulgaricus.
Questi organismi monocellulari fermentano
il latte moltiplicandosi a dismisura,
fino a diventare centinaia di milioni
per grammo di prodotto.
Per produrre lo yogurt si utilizza generalmente
il latte vaccino. Può essere
utilizzato anche latte di pecora, bufala
o capra ma in questo caso è obbligatorio
menzionare l’origine sulla confezione. |
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Lo yogurt associa le caratteristiche
nutrizionali del latte, prodotto ad
alto valore biologico, alla digeribilità
del formaggio.
Lo yogurt è un alimento “probiotico”
in quanto contiene particolari fermenti
che “favoriscono” la vita
(dal greco pro-bios: a favore della
vita).
Lo yogurt, per la presenza di fermenti
lattici vivi è in grado di collaborare
al riequilibrio della flora batterica
intestinale e quindi è raccomandato
nei disturbi intestinali.
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Lo yogurt si ottiene da latte intero,
parzialmente o totalmente scremato,
fatto fermentare con l’inoculazione
di speciali microrganismi acidificanti.
Questo latte, che deve possedere caratteristiche
qualitative elevate, viene “concentrato”
per eliminare il 10% circa dell’acqua
presente, e quindi omogeneizzato. L’omogeneizzazione
riduce la dimensione dei globuli di
grasso presenti assicurando una maggiore
digeribilità dello yogurt.
Il latte viene poi pastorizzato, processo
che lo rende igienicamente sicuro creando
al contempo l’ambiente più
idoneo per la crescita dei batteri lattici.
Dopo la pastorizzazione il latte viene
raffreddato e inoculato con i fermenti
lattici Streptococcus thermophilus e
Lactobacillus delbrueckii, variante
bulgaricus.
Il tempo di fermentazione dura dalle
4 alle 9 ore. In questa fase i batteri
crescono e si moltiplicano, utilizzando
come fonte energetica il lattosio. Il
lattosio viene così scisso nelle
due molecole che lo costituiscono: il
glucosio e il galattosio. È questo
il motivo che rende lo yogurt particolarmente
digeribile ed utilizzabile anche dalle
persone intolleranti al lattosio.
La fermentazione del latte può
avvenire sia direttamente nelle confezioni
di vendita che in appositi serbatoi
fermentatori da cui viene poi prelevato
per il confezionamento. In entrambi
i casi l’eventuale aggiunta di
frutta, in pezzi o marmellata, avviene
subito prima del confezionamento.
Completata la fermentazione, lo yogurt
viene raffreddato a 4 °C e conservato
a questa temperatura fino al momento
del consumo. Solo così i batteri
lattici si mantengono vivi e vitali.
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Citato nella Bibbia, descritto da Aristotele,
Senofonte, Erodoto e Plinio, conosciuto
da sempre presso le popolazioni orientali,
lo yogurt ha origini antichissime. Come
il formaggio, infatti, altro non è
che il risultato del processo di fermentazione
del latte ad opera di alcuni microrganismi.
Proprio per questo motivo e per la probabile
casualità della sua scoperta
è quasi impossibile definire
con certezza il suo primo apparire sulle
tavole dei nostri progenitori, anche
se è ormai opinione comune che
l’origine dello yogurt sia di
almeno 4000 anni fa. Gli antichi popoli
orientali, pastori nomadi, conservavano
il latte di vacca, pecora, capra, cavalla
e cammella in otri ricavati dalla pelle
o dagli stomachi degli stessi animali.
La leggenda tramanda che lo yogurt sia
stato scoperto perché un pastore,
dimenticando per qualche tempo del latte
in uno di questi otri, lo ritrovò
trasformato: più denso e più
saporito.
La culla dello yogurt è comunemente
localizzata geograficamente nell’Europa
orientale, da dove le popolazioni nomadi
e i commercianti l’hanno poi introdotto
in quella occidentale. L’origine
caucasica dello yogurt si ritrova anche
nella sua etimologia: in turco, infatti,
il termine joggurt significa "latte
denso".
Grazie agli intensi scambi commerciali
e militari del bacino del Mediterraneo,
il "latte denso" si diffuse
ben presto anche tra Fenici, Egizi,
Sumeri, Greci e Romani.
Anche il suo impiego in cucina non è
nuovo: viene citato nella novelle “Le
Mille e una Notte”, in antichi
libri arabi di ricette e anche nell’Antico
Testamento.
Verso la fine dell’ottocento,
il biologo Ilyich Metchnikov, ricercatore
dell’Istituto Pasteur di Parigi,
riesce ad isolare il Lactobacillus Bulgaricus,
responsabile del processo di fermentazione
che permette la trasformazione del latte
in yogurt. Metchnikov aveva intuito
che un consumo costante di questo alimento
poteva fungere da disintossicante contro
i batteri nocivi che si concentrano
nell’intestino. Secondo lo scienziato
allievo del grande Pasteur, il consumo
di yogurt avrebbe consentito di vivere
fino a 150 anni. Il Professor Metchnikov
fu insignito nel 1908 del Premio Nobel
per la medicina per il suo lavoro sull'immunologia
e le sue scoperte sono ancora alla base
della conoscenza dello yogurt.
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Anche se la composizione del latte viene
modificata dai fermenti lattici, che
elaborano essi stessi dei nutrienti,
lo yogurt conserva le caratteristiche
nutrizionali del latte originario.
Con in più alcuni vantaggi: proteine,
calcio e fosforo sono presenti in una
forma ancor meglio utilizzabile dall'organismo.
Lo yogurt infatti, agisce sulla flora
fermentativa che si trova nella parte
superiore dell'intestino migliorando
l'assorbimento di proteine e sostanze
minerali.
Svolge anche un'azione regolatrice dell'acidità
dello stomaco, aumentandola se troppo
bassa o diminuendola se troppo alta.
La sua caratteristica di acidità
facilita lo sviluppo di una flora batterica
intestinale in grado di ristabilire
l’equilibrio dell'intestino. Si
rivela quindi particolarmente utile
dopo terapie a base di antibiotici,
o a seguito di un’alimentazione
errata ed altro.
Nello yogurt il lattosio, il particolare
zucchero del latte, è già
stato “predigerito” dai
fermenti lattici presenti. Questo lo
rende particolarmente indicato nei casi
di intolleranza al latte che si riscontra
in alcune persone.
Lo yogurt è pertanto una valida
alternativa al latte, del quale mantiene
anche gli apporti energetici e nutritivi.
E questo è particolarmente importante
per il calcio. La mancata assunzione
del latte e dei suoi derivati può
determinare infatti gravi rischi per
la struttura ossea dell’organismo,
facendo in particolare aumentare l’incidenza
dell’osteoporosi.
L’intolleranza al latte è
causata dalla scarsità o addirittura
dall’assenza nell’intestino
della lattasi, enzima che determina
l’assorbimento del lattosio. La
lattasi è un enzima piuttosto
delicato: un’energica terapia
antibiotica, ad esempio, ne riduce notevolmente
la quantità. Talvolta però
questa intolleranza al latte è
d’origine transitoria e basterà
riprenderne con gradualità il
consumo per superare il problema.
Le qualità nutrizionali dei latti
fermentati, categoria cui appartiene
lo yogurt, è data anche dalla
loro particolare caratteristica di alimenti
“probiotici”. Per probiotici
si intendono i microrganismi viventi
che svolgono un ruolo positivo sullo
stato di salute che va oltre gli aspetti
nutrizionali di base.
Grazie alla selezione di particolari
ceppi batterici utilizzati per la fermentazione
del latte, è possibile ad esempio
stimolare i meccanismi di difesa immunitaria
o migliorare la funzionalità
intestinale.
Al momento del consumo lo yogurt deve
contenere almeno 10 milioni di microrganismi
per grammo. Questi sono i valori minimi
necessari perché i batteri lattici
possano superare la barriera gastrica,
prendere il sopravvento sulla microflora
intestinale presente, e svolgere il
loro effetto “probiotico”.
Perché ciò avvenga è
necessario, però, che i batteri
siano vivi al momento del consumo. Pertanto
il prodotto dev'essere sempre conservato
in frigorifero.
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